Violenze nel Sahel: Caritas, incontro a Bissau per costruire pace e coesione sociale

La pace, la coesione sociale e il ruolo della Chiesa e della società civile a seguito della crescente instabilità di cui è vittima il Sahel ad opera di gruppi armati, principalmente di matrice jihadista, ma non solo, con violenze diffuse che stanno alimentando conflitti e divisioni tra comunità su base religiosa. Sono i principali temi di cui si sta parlando durante il XIV incontro del gruppo delle Caritas del Sahel riunito a Bissau fino al 29 gennaio. Al gruppo, nato all’interno di Caritas internationalis, partecipano una ventina di organismi nazionali, tra cui Caritas africane della regione, partner europei e una rappresentanza di organizzazioni statunitensi. È presente anche un delegato di Caritas italiana. I focolai di tensione si concentrano in Burkina Faso dove nel 2019 vi è stata un’escalation della violenza soprattutto verso le comunità cristiane, la regione del lago Chad tra Niger, Nigeria e Chad, il centro e il nord del Mali. Le violenze hanno provocato la fuga di centinaia di migliaia di persone verso aree ritenute più sicure, all’interno degli stessi Paesi e verso quelli limitrofi. La situazione aggrava le già precarie condizioni di sicurezza alimentare della popolazione. Tra i temi affrontati dal gruppo, anche le migrazioni. Il Sahel è infatti crocevia di flussi di diversa origine, tipologia e destinazione. “Una mobilità principalmente interna alla regione dell’Africa occidentale – spiega Caritas italiana – tradizionalmente garantita anche da accordi di libera circolazione, ma sempre più criminalizzata e violentata dai fenomeni di traffico e tratta di esseri umani e da politiche restrittive e di esternalizzazione delle frontiere dettate dagli Stati europei”. Le Caritas della regione sono impegnate da anni nel contrasto a questi fenomeni sia con iniziative volte a rafforzare la sicurezza alimentare delle comunità e l’assistenza a sfollati, sia con programmi specifici a carattere pluriennale di promozione della pace, della coesione sociale e per il contrasto del traffico di esseri umani. Un impegno possibile grazie anche all’appoggio di Caritas italiana ed altre Caritas internazionali e all’8 per mille alla Chiesa italiana. L’impegno di Caritas italiana si concentra in Burkina Faso, Niger, Nigeria, Senegal, Mali, Mauritania.

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