Commissione Ue: Relazione sullo stato della natura, solo il 15% di habitat protetti in buone condizioni

“Le specie e gli habitat protetti sono in costante declino”. A ripeterlo oggi è la Relazione della Commissione europea sullo “sullo stato e tendenze delle specie e dei tipi di habitat protetti dalle direttive Uccelli e Habitat nel periodo 2013-2018”. Si tratta di una valutazione, che si appoggia alla relazione tecnica dell’Agenzia europea dell’ambiente (Aea), che ogni sei anni fotografa lo stato di conservazione delle specie e degli habitat protetti: tutte le specie di uccelli selvatici (460 specie), 233 tipi di habitat e quasi 1.400 altre specie di piante e animali selvatici di interesse europeo. I fattori che danneggiano l’habitat, dice la relazione, sono l’agricoltura intensiva, l’urbanizzazione, le attività forestali non sostenibili e i cambiamenti negli habitat di acqua dolce, insieme a inquinamento dell’aria, delle acque e del suolo, i cambiamenti climatici, lo sfruttamento eccessivo degli animali attraverso la pesca illegale e la caccia e la pesca insostenibili. La prospettiva è univoca: “Continuerà a erodersi la nostra biodiversità e i suoi servizi essenziali, mettendo a rischio la prosperità e la salute umana”. L’indicazione sempre la medesima: “È imperativo agire”, se vogliamo “riportare la biodiversità europea sulla via della ripresa entro il 2030”. Prosegue il declino degli uccelli strettamente associati all’agricoltura; i pesci d’acqua dolce presentano la percentuale più elevata di cattivo stato di conservazione. Solo il 15% degli habitat si trova in buone condizioni. La notizia positiva è che se si interviene in modo mirato, si ottengono risultati, come nel caso di alcune specie animale ora in ripresa (lince pardina, renna selvatica e lontra). “Occorrono cambiamenti radicali nel modo in cui produciamo e consumiamo alimenti, gestiamo e utilizziamo le foreste e costruiamo le città”, ha commentato Hans Bruyninckx, direttore esecutivo dell’Aea, insieme “a una migliore attuazione e applicazione delle politiche di conservazione, un’attenzione particolare al ripristino della natura e un’azione per il clima sempre più ambiziosa, in particolare nel settore dei trasporti e dell’energia”.

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