Giornata alberi: Coldiretti, “creare oasi mangia smog nelle città per respirare aria pulita”

“Piantare in Italia 50 milioni di alberi nell’arco dei prossimi cinque anni nelle aree rurali e in quelle metropolitane anche per far nascere foreste urbane con una connessione ecologica tra le città, i sistemi agricoli di pianura a elevata produttività e il vasto e straordinario patrimonio forestale presente nelle aree naturali”. È la proposta formulata da Coldiretti e Federforeste con il progetto “Bosco vivo e foreste urbane”, divulgato in occasione della Giornata nazionale degli alberi istituita dall’articolo 1 della legge 1 del 10/2013.
Con l’inquinamento dell’aria che è considerato dal 47% degli italiani la prima emergenza ambientale secondo l’indagine Coldiretti/Ixè, “bisogna intervenire in modo strutturale ripensando lo sviluppo delle città e favorendo la diffusione del verde pubblico e privato con le essenze più adatte alle condizioni climatiche e ambientali dei singoli territori. L’obiettivo – precisa la Coldiretti – è quello di creare vere e proprie oasi mangia smog nelle città dove respirare area pulita grazie alla scelta degli alberi più efficaci nel catturare i gas ad effetto serra e bloccare le pericolose polveri sottili”.
Infatti, “una pianta adulta – precisa Coldiretti – è capace di catturare dall’aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili e un ettaro di piante elimina circa 20 chili di polveri e smog in un anno. A provocare lo smog nelle città è l’effetto combinato dei cambiamenti climatici, del traffico e della ridotta disponibilità di spazi verdi in Italia dove ogni abitante dispone in città di appena 32,8 metri quadrati di verde urbano, e la situazione peggiora per le metropoli con valori che vanno dai 6,3 di Genova ai 16,5 a Roma, dai 18,1 di Milano ai 22,6 di Torino fino ai 22 metri quadrati a Bologna”. La situazione è diversa nelle aree rurali “dove le foreste hanno continuato a espandersi ricoprendo oltre 11 milioni di ettari nel nostro Paese, il 40% della superficie nazionale che però, a causa dell’incuria e dell’abbandono, sono diventati infatti vere giungle ingovernabili”.
Per difendere il bosco italiano “occorre creare le condizioni – rileva Coldiretti – affinché si contrasti l’allontanamento dalle campagne e si valorizzino quelle funzioni di sorveglianza, manutenzione e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli. Il progetto si pone quindi anche l’obiettivo di gestire il patrimonio forestale in maniera sostenibile per contribuire al raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050 favorendo lo stoccaggio del carbonio da parte delle superfici forestali e delle foreste urbane”. Il progetto proposto da Coldiretti e Federforeste “è coerente con gli obiettivi di politica ambientale dell’Unione europea e potrebbe trovare opportunità di finanziamento attraverso il Programma Next Generation Eu”.

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