Consiglio europeo: Sassoli, “ok accordo sui vaccini, ma ora dipende dalla fiducia dei cittadini e dall’efficienza dei sistemi nazionali”

“Dopo mesi di intensa collaborazione tra le istituzioni, non possiamo vanificare i nostri sforzi. Non c’è alternativa: questo è il momento delle decisioni coraggiose”. Lo ha ribadito il presidente del Parlamento Ue, David Sassoli, nel discorso di apertura al Consiglio europeo. “La pandemia di Covid-19 ha fatto irruzione nelle nostre vite sconvolgendole e ha paralizzato le nostre società con una terribile rapidità. Il virus ha portato alla luce le nostre fragilità, ma ha anche messo in evidenza i nostri punti di forza e i nostri valori fondamentali, in particolare la solidarietà e la responsabilità”. Sassoli ha aggiunto: “Il nostro modello sociale europeo è la nostra carta d’identità europea. Durante la pandemia, a nessuno sono state negate le cure ospedaliere perché non aveva una carta di credito”. La crisi è “diventata un campanello d’allarme che ci ha permesso di immaginare un modello di sviluppo più sostenibile, imperniato sulla giustizia ambientale e sociale. Sebbene non abbiamo ancora superato la crisi, abbiamo motivo di essere fiduciosi a condizione di avere il coraggio di tradurre questa visione in azioni concrete”. Sassoli si è soffermato sugli accordi e le azioni comuni intraprese per i vaccini. Ma “i prossimi passi non saranno facili: una volta che i vaccini saranno stati approvati, il loro successo dipenderà in larga misura dalla fiducia dei cittadini e dall’efficienza delle organizzazioni nazionali”.
È poi passato a un altro tema in agenda, il cambiamento climatico, sostenendo che “il Green Deal è la nostra nuova strategia di crescita”. Ha quindi puntualizzato: “Come sapete, il Parlamento ritiene che sia necessario ridurre le emissioni di gas a effetto serra del 60% entro il 2030”, mentre i governi non vorrebbero andare oltre il 55%. “So che questo tema sarà oggetto delle vostre discussioni di oggi ed è senz’altro importante avere un indirizzo generale”. Alla stregua dell’Ue, “il Giappone, il Canada, il Regno Unito e molti altri Paesi hanno annunciato di voler conseguire la neutralità climatica entro il 2050. Plaudo all’impegno del presidente eletto Joe Biden di aderire nuovamente all’accordo di Parigi: anche su questo impegno potremo rinnovare il nostro partenariato con gli Stati Uniti”.

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