Recovery Plan: Aceti (Salutequità), “insufficienti risorse riservate a Ssn. Governo intervenga subito per rafforzarlo e ammodernarlo”

Le risorse che il Recovery Plan riserva al Ssn “sono insufficienti “. A sostenerlo è Tonino Aceti, presidente di Salutequità, organizzazione indipendente per la valutazione della qualità delle politiche sanitarie e sociali pubbliche, commentando la bozza del provvedimento diffusa in queste ore.
“Nell’arco temporale 2021-2026, su oltre 190 miliardi di euro, al nostro Servizio sanitario pubblico vengono riservati solo 9 miliardi, cioè il 4,6%, praticamente equivalente a un incremento annuale al Fondo sanitario pari a 1,5 miliardi: incrementi paragonabili a quelli ordinari a valere sul bilancio dello Stato”, osserva Aceti secondo il quale servirebbero 32 miliardi “per mettere in sicurezza e ammodernare le nostre strutture sanitarie (solo in piccola quota parte inseriti nel capitolo ‘efficienza energetica e riqualificazione degli edifici’ del Recovery)” e “ridurre le disuguaglianze di salute e la forbice Nord-Sud in termini di accessibilità e performance dei servizi sanitari”. Ulteriori risorse sono necessarie per “potenziare il personale sanitario, superando le attuali carenze, al fine di far fronte ad altri eventi pandemici come quelli che stiamo drammaticamente vivendo in questi mesi e che potrebbero purtroppo ripetersi”. Di qui la richiesta al Governo di “rivedere subito le sue priorità riconoscendo al Ssn, con i fatti, quella centralità che merita. Non possono esserci ripresa e crescita  senza salute, e la salute passa anche per la tenuta, il rafforzamento e l’ammodernamento del nostro Ssn”.

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