Santa Sede: per ridurre a zero emissioni nette serve “un modello culturale di sviluppo e di sostenibilità incentrato sulla fraternità”

“Le misure politiche, tecniche ed operative sono necessarie ma non sufficienti per conseguire l’obiettivo di un ‘net-zero’ e soprattutto per propagare la ‘cultura della cura’: esse devono unirsi a un processo educativo che, anche e soprattutto tra i giovani, promuova nuovi stili di vita e favorisca un modello culturale di sviluppo e di sostenibilità incentrato sulla fraternità e sull’alleanza tra essere umano e ambiente”. Lo si legge nella Nota esplicativa diffusa dalla Sala Stampa vaticana, dopo l’annuncio di Papa Francesco, attraverso un videomessaggio, durante l’High Level Virtual Climate Ambition Summit, dell’adozione da parte della Santa Sede di una strategia di riduzione a zero delle emissioni nette (net-zero emission). Qui, spiega la Nota esplicativa, “si inserisce il secondo impegno annunciato dal Santo Padre, relativo alla promozione di un’educazione all’ecologia integrale, per la quale la Santa Sede intensificherà quanto già messo in atto da lungo tempo”. D’altronde, “il Magistero non ha mai taciuto l’urgente necessità di leggere le differenti crisi del mondo contemporaneo, tra loro fortemente interrelate, adottando un approccio integrale dai profondi risvolti formativi. L’educazione cattolica – inclusiva per natura e aperta a tutti senza distinzione di fede – offre un contributo rilevante in tale direzione, mettendo la persona al centro e proponendo i valori etici necessari ad uno sviluppo umano integrale. Le 216mila scuole cattoliche, frequentate da oltre 60 milioni di alunni, e le 1.750 università cattoliche, con più di 11 milioni di studenti, sono un punto di riferimento educativo per contribuire alla costruzione di una nuova umanità”. Su questa base, “il 12 settembre 2019 Papa Francesco ha lanciato la proposta di un Patto educativo globale, il quale assume un valore ancora più denso di significato in un contesto di crisi che la pandemia ha reso più pesante, specialmente per le persone più fragili”. In una visione di lungo periodo “improntata alla fraternità, alla solidarietà e alla salvaguardia della natura”, conclude la Nota esplicativa, “il progetto educativo del Patto si snoda come un cammino di maturazione condivisa che mette al centro la persona e il suo ambiente, approfondendo il senso autentico dell’ecologia integrale, che comprende l’uomo e lo sviluppo in tutte le sue dimensioni, compresa quella di relazione con il creato”.

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