Nigeria: Save the Children, “rapiti studenti nel Nord Ovest del Paese dopo un attacco a una scuola”

(Foto: ANSA/SIR)

“Il rapimento di un numero imprecisato di studenti da parte di sospetti uomini armati nello Stato di Katsina, nel nord ovest della Nigeria, desta profonda preoccupazione”: lo sottolinea Save the Children. “Sembra che non si abbiano notizie di centinaia di studenti. Le scuole dovrebbero essere un luogo sicuro e di apprendimento, ma per questi ragazzi e le loro famiglie si è trasformato in un incubo. Quanto accaduto potrebbe avere un impatto profondo non solo sui ragazzi che sono stati presi, ma anche su quelli che sono dovuti fuggire e nascondersi dalla violenza delle armi o su quelli che hanno visto cosa è successo”, ha dichiarato Shannon Ward, direttore di Save the Children in Nigeria.
La Nigeria ospiterà la quarta conferenza internazionale sulle scuole sicure nel 2021 ed è uno dei primi Paesi africani ad approvare la Safe School Declaration, un impegno politico intergovernativo per proteggere studenti, insegnanti, scuole e università dai peggiori effetti dei conflitti armati. L’organizzazione esorta il governo a garantire che i bambini nigeriani abbiano accesso a un’istruzione sicura, di qualità e ininterrotta a tutti i livelli.
“Condanniamo qualsiasi attacco alle scuole e agli studenti come una grave violazione dei diritti dei bambini: dovrebbero essere in grado di andare in aula in sicurezza per imparare e interagire con i loro amici e insegnanti. Il reclutamento di minori da parte di gruppi armati nella regione del Sahel è in aumento, ma i bambini non trovano posto in conflitti o violenze. Chiediamo a tutte le parti di garantire che gli studenti scomparsi vengano restituiti immediatamente alle loro famiglie e alle loro scuole”, ha aggiunto Ward.
Save the Children è stata una delle prime organizzazioni ad aver risposto alla crisi umanitaria nel Nord-Est della Nigeria, raggiungendo 1,2 milioni di persone dall’inizio dell’intervento. Fornisce regolarmente assistenza alimentare e servizi di protezione a più di 320.000 bambini e famiglie di sfollati interni.

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